Il Ventennio
Il Ventennio fascista, chiamato anche semplicemente “il Ventennio”, ha interessato quel periodo storico italiano che va dalla salita al potere di Benito Mussolini (30 ottobre 1922), sino al suo arresto, avvenuto il 25 luglio 1943, con la direzione del potere da parte del generale Pietro Badoglio.
Per estensione, solitamente tale definizione si riferisce a tutto il periodo storico che, dalla fine della Grande Guerra, arriva al termine della Seconda Guerra Mondiale o, più diffusamente, il ventennio dal 1925 al 1945.
Il territorio di Predappio, che diede i natali a Benito Mussolini e, nel complesso, la Provincia di Forlì-Cesena durante il Ventennio fascista fu oggetto di interventi architettonici e urbanistici di rilievo che, valorizzandone le potenzialità economiche e turistiche, puntavano a renderla un luogo d’avanguardia, un esempio e una guida per le altre province italiane.
Tale opera è tuttora visibile grazie a numerose testimonianze e monumenti realizzati proprio durante il Ventennio fascista per voler di Mussolini, tanto che il termine “razionalista”, che ha contraddistinto l’omonima corrente di pensiero, anche architettonico (che seguiva il principio del funzionalismo), ha ispirato e ancora oggi fa scuola a designer e studiosi.
Predappio Nuova è un esempio di “città di Fondazione”, nome che fu dato appunto a città progettate e costruite durante il ventennio fascista, essendo infatti stata completamente progettata ex-novo tra gli Anni Venti e gli Anni Trenta. La riqualificazione di Predappio aveva il preciso scopo di valorizzare le origini “popolari” del Capo dello Stato fascista; questa cittadina doveva diventare, infatti, nelle intenzioni dei progettisti, terra di culto per tutti gli Italiani.
Predappio
Il paese è situato nella valle del fiume Rabbi, cuore dell’Appennino romagnolo, in una zona collinare circondata da pregiati vigneti, a circa 30 km dal Parco delle Foreste Casentinesi.
Di origini probabilmente romane, anticamente era un piccolo paese posto sulle colline, cresciuto attorno al castello medioevale.
La sua storia recente è fortemente segnata dalla figura di Benito Mussolini che si adoperò tra gli anni ‘20 e ’40 del Novecento per dare lustro al borgo natale, chiamando all’opera i maggiori architetti dell’epoca.
Oggi Predappio si presenta come un vero e proprio Museo Urbano che conserva un’originale testimonianza degli stili urbanistici e architettonici del Ventennio.
Tra gli edifici più rappresentativi si segnalano la Ex Casa del Fascio e dell’Ospitalità, costruita tra il ’34 e il ’37 su progetto dell’Architetto Arnaldo Fuzzi, edificio di formidabile effetto nelle sue dimensione e nel contrasto dei colori rosso e bianco, e Palazzo Varano, per circa venti anni dimora dei Mussolini, attuale sede comunale.
Di antiche origini, situato in posizione sopraelevata e dominante rispetto al paese, il Palazzo fu ricostruito tra il ’26 e il ’27 su progetto del Genio Civile di Forlì ed in seguito ampiamente trasformato dall’Architetto Florestano Di Fausto, che ne modificò l’aspetto di rude fortilizio in quello più consono di villa comunale. Interessante è l’imponente scalinata di accesso e la torre dell’orologio, elemento di principale caratterizzazione dell’edificio.
Degno di nota è poi il Cimitero Monumentale risistemato nel 1939, su progetto dell’Architetto Di Fausto. Ispirato allo stile romanico, ingloba in un angolo la Chiesa di San Cassiano in Pennino, risalente all’XI sec. mentre ospita, sugli altri due angoli opposti del portico, l’ingresso e la cappella con la tomba della famiglia Mussolini.